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I FIGLI NON HANNO SOLO DIRITTI, MA …

DOVERI DEI FIGLI VERSO I GENITORI E LA FAMIGLIA

13/10/2017 – Avv. Giuseppe Fabozzi

Figli abbandonati e figli trascurati; bambini lasciati a lungo in compagnia del solo tablet e bambini per nulla controllati dai genitori; giovani che perdono l’orientamento e finiscono in preda alle più perverse tentazioni che la giovane età offre loro. Le cronache sono piene di fatti che ci richiamano alle nostre responsabilità di genitori ed agli obblighi, sia morali che giuridici, che abbiamo nei confronti dei nostri figli, obblighi spesso disattesi e obblighi ai quali ovviamente corrispondono, quale altra faccia della medaglia, dei diritti dei figli stessi. Ma, all’interno della famiglia, i figli hanno solamente dei diritti? No, non direi; anch’essi hanno degli obblighi e, peraltro, a ben vedere neanche tanto trascurabili.

In particolare, l’art. 315-bis del codice civile, intitolato proprio “Diritti e doveri del figlio”, dispone al IV comma che “Il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finchè convive con essa”. L’art. 318, inoltre, stabilisce che “Il figlio, sino alla maggiore età o all’emancipazione, non può abbandonare la casa dei genitori o del genitore che esercita su di lui la responsabilità genitoriale nè la dimora da essi assegnatagli. Qualora se ne allontani senza permesso, i genitori possono richiamarlo ricorrendo, se necessario, al giudice tutelare”.

Sostanzialmente sono quindi tre gli obblighi del figlio verso i genitori: accanto al dovere di rispettarli c’è anche quello, di natura patrimoniale, di contribuire al mantenimento della famiglia; e c‘è, infine, l’obbligo di convivere con essa. Più nello specifico, rispettare i genitori è un dovere innanzitutto morale e come tale esso è stato recepito dalla legge; non si vede, infatti, come sia possibile sanzionare giuridicamente l’inosservanza di tale obbligo e quali iniziative i genitori possano intraprendere per costringere il figlio a rispettarli. Il dovere di contribuzione al mantenimento della famiglia, invece, è già qualcosa di più concreto: nella moderna concezione di famiglia fondata sulla solidarietà tra i vari componenti, è giusto che il figlio che conviva e che abbia sostanze o redditi autonomi partecipi con il suo contributo, al pari dei suoi genitori; e nessuna importanza ha che egli sia o non sia maggiorenne. Quanto all’obbligo di convivenza è ovvio che, affinchè i genitori possano dare concretezza alla loro responsabilità ed al correlativo dovere di educazione, istruzione ed indirizzo, occorre che il figlio rimanga all’interno del nucleo familiare; ma è evidente che qui il riferimento è al figlio minorenne.

Ma è proprio utile parlare di obblighi dei figli verso i genitori? Certo, è giusto che i figli ne siano a conoscenza ed è giusto che essi informino la loro condotta a tali doveri, come un faro che orienti la loro vita all’interno della famiglia e dell’intera società; ne trarrebbero solo vantaggio. Ma … forse è meglio non far sapere ai genitori che, oltre ai doveri, hanno anche dei diritti nei confronti dei figli!

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